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Mercoledì 06 Aprile 2022
Muore lo scrittore Giovanni Pascoli
Il 6 aprile 1912 muore a Bologna lo scrittore Giovanni Pascoli, colma la sua poesia di malinconia. Giovanni Agostino Placido Pascoli nasce il 31 dicembre 1855 a San Mauro di Romagna (Forlì Cesena) e da giovane è profondamente colpito dall'uccisione del padre nel 1867. L'assassino, che sparando da dietro una siepe fa sì che la cavalla storna riporti a casa il cadavere, rimane sconosciuto e impunito. Nel 1868 madre e sorella muoiono per il dolore. Pascoli studia a Bologna, allievo di Carducci. Si avvicina al socialismo, posizione politica che poi abbandona, passando a idee nazionalistiche. Dopo una serie di incarichi accademici gli viene affidata la cattedra di letteratura italiana all'ateneo bolognese, come successore di Carducci (1905). La sua prima opera “Myricae” (1891) è una raccolta di liriche. Seguono “Il fanciullino” (1897) e altre raccolte di poesie, “Primi poemetti” (1897), “Canti di Castelvecchio” (1903), “Poemi conviviali” (1904), “Odi e inni” (1906), “Nuovi poemetti” (1909), “Poemi italici” (1911), “Poemi del risorgimento” (postuma 1914); importante anche la saggistica con opere come “Minerva oscura” (1898), “Sotto il velame” (1900), “La mirabile visione” (1902) e una raccolta di poesie in latino, i “Carmina” (postuma 1914, composta fra il 1885 e il 1911). In occasione della guerra di Libia, scrive il discorso “La grande proletaria si è mossa”, e traduce diversi brani dell'Odissea e dell'Iliade. I “Carmi latini” in lingua latina gli procurano premi internazionali.
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